Moulay Idriss Zerhoun – visita della città
Una visita fuori dai consueti itinerari
VISITARE MOULAY IDRISS (ZERHOUN)
Nella provincia di Meknes, tra colline e montagne verdi e coltivazioni di olive, si incontrano due località di sicuro interesse: una è Moulay Idriss (Zerhoun), l’altra è Volubilis (distano circa 1 ora di viaggio da Fes).
Si tende a visitare più spesso la seconda, per questioni di tempo probabilmente e chissà, forse per l’affinità della cultura romana rappresentata in Marocco proprio da questi resti.
Ma in questo articolo vogliamo parlare del “cammello” Moulay Idriss (Zerhoun).
Perché Moulay Idriss (Zerhoun)?
Moulay Idriss è il nome arabo della città, intitolata al suo fondatore, mentre Zerhoun è il nome originario in berbero.
Perché il Cammello?
Perché se la osservi da lontano, scoprirai che Moulay Idriss ha la forma di un cammello sdraiato tra le montagne: la testa davanti, la gobba dietro, ma in Marocco troverai solo dromedari! Non cammelli.
Costruita a 550 metri di altitudine, sulle montagne del “Jebel Zerhoun”, Moulay Idriss è stata dichiarata dall’Unesco, “bene culturale”.
E’ molto pittoresca ma sicuramente impegnativa. Come vedi dalla sua forma, tutta la Medina le cui case sono imbiancate a calce, si inerpica su vicoli stretti ed irti (informazione importante per chi ha problemi di deambulazione).
Perché visitare Moulay Idriss – città Santa
Risposta semplice: Moulay Idriss va visitata perché è un vero “gioiello” nella cultura marocchina, considerata città santa in quanto custodisce le spoglie di Idriss I, indicato quale fondatore della prima dinastia reale in Marocco, pronipote di Maometto, fuggito da Bagad nel 786 e rifugiatosi nei pressi di Volubilis dove ha fondato la città e da qui ha iniziato la “islamizzazione” dei berberi del Marocco.
Devi sapere che a Moulay Idriss (Zerhoun) si tiene il Moussem più importante di tutto il Marocco.
Torniamo a Moulay Idriss Zerhoun: il Moussem che si celebra ogni anno ad Agosto è il più importante perché chiama a raccolta tutti i Musulmani. Al Pellegrinaggio prendono parte anche i componenti della famiglia reale.
Partecipare 5 volte al Moussem di Moulay Idriss equivale ad una visita a La Mecca! Ecco perché è così importante.
La durata di questo pellegrinaggio è di quattro settimane e tutto il periodo è caratterizzato da preghiere, sacrifici, feste pubbliche.
Durante il Moussem i pellegrini si dividono per “tribù” (o etnia che dir si voglia): quella araba, la tribù berbera, la tribù soussi (gli abitanti a Sud di Agadir) e la tribù del Rif (gli abitanti del Nord del Marocco).
Le tribù arabe e quelle del Rif si accampano all’interno della moschea, stendono i loro tappeti e dormono all’interno della struttura; le tribù berbere e quelle soussi si accampano con le tende all’esterno della città.
Che cosa vedere a Moulay Idriss Zerhoun?
Il primo suggerimento che ti diamo è di visitare la città con una guida turistica autorizzata, che ti mostrerà gli angoli più interessanti e ti racconterà la storia di questa città. In Piazza di trovano le guide turistiche autorizzate, anche in italiano (chi viaggia con noi, non deve fare lo sforzo di cercare, provvediamo noi).
E proprio partendo dalla piazza, scoprirai le tante delizie di questa località: su tutte le olive, che in queste zone sono imperdibili. Olive nere e verdi (utilizzate anche per produrre l’olio), olive rosse e gialle per la tajine di pollo.
Un altro alimento che troverete in abbondanza è la carruba! Qui si utilizza per la produzione della cioccolata.
Un mercato autentico (frutta, verdura, abbigliamento, prodotti per la casa, bijoux …) vi attende proprio in piazza, che pullula di gente e veicoli a motore … un vero caos.
Dalla “porta nuova” (Bab Jedid) la strada si inerpica fino alla cima della collina, dove si raggiunge il quartiere khiber. Da qui si può godere di un bellissimo panorama sulla città e uno sguardo sui monumenti più importanti (sono presenti due punti panoramici).
In basso a destra si nota l’interno della Moschea (non visitabile ai non musulmani), mentre l’edificio con il tetto verde più alto, a sx, con la guglia a 3 palle, è il Mausoleo (anch’esso non visitabile da parte dei non musulmani), all’interno del quale sono custodite le spoglie di Idriss I (i tetti con le 3 palle indicano sempre il Mausoleo, ovvero una tomba).
Per raggiungere questa panoramica, si gironzola tra vicoli colorati di verde e di blu, dove si trovano anche abitazioni-grotte.
La città, proprio perché “santa” è rimasta chiusa ai visitatori non Musulmani fino a metà del XX secolo; oggi si può girare in tranquillità, l’unica raccomandazione è sempre la stessa: non fotografare le persone senza chiedere il permesso.
Riprendendo la strada del ritorno, incrocerai il Minareto cilindrico, l’unico in Maghreb, costruito nel 1939: ricoperto di tegole verdi (il colore dell’Islam), riporta alcuni versetti del Corano.
Bene, ci auguriamo di aver suscitato la tua curiosità!
Diciamocelo: questa è una meta per viaggiatori che sono poco interessati a correre, che hanno tempo a disposizione.
La fretta è nemica della scoperta.
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